Consiglio direttivo del Museo delle Donne Merano | Via Mainardo 2 🖈www.museia.it

Signora Prader, c’è una figura in particolare che ha avuto un'influenza su di lei?

La ginecologa svizzera e attivista per i diritti delle donne Monika Hauser. Con il suo centro “medica mondiale” ha ottenuto importanti successi nel settore. Il suo è un impegno forte nella sensibilizzazione sul fenomeno della violenza contro le donne e nel perseguimento di un ripensamento sociale da realizzare con misure concrete.


Un'esperienza decisiva nell’ambito del suo lavoro per il Museo delle Donne?

La partnership siglata con il Museo delle Donne in Senegal nel 2000 e la conseguente idea di fondare una rete internazionale di musei femminili. Una scintilla dal sapore utopistico, partita con tanto e impegno e limitate risorse finanziarie, divenuta oggi una comunità attiva che rafforza tutti i musei che ne fanno parte. Da qui si sviluppano progetti interessanti e contatti che altrimenti non avremmo mai stretto, come per esempio l'invito al Parlamento europeo per la Giornata della Donna 2017.
Nella vita privata, quali sono le sue passioni?

La buona offerta culturale in Alto Adige, della quale approfitto con piacere. Vivere la montagna e la natura, dove posso assorbire molta energia e trovare tranquillità. Coltivare amicizie con persone con cui scambio idee e visioni.


Un luogo di Merano da non perdere?

Ogni quartiere ha una sua bellezza peculiare e concorre al fascino della città nella sua interezza. Per questo bisognerebbe menzionarne più di uno. La Passeggiata Gilf è straordinaria per la natura e l’atmosfera che regala a due passi dal centro. Ma per esempio ha un appeal tutto suo anche la borgata di Sinigo dove il sole indugia a lungo: i suoi pendii collinari sul lato sinistro rievocano in me paesaggi toscani. E la piazza principale della frazione sarà presto riqualificata.

Giugno 2020