La figuraccia del canederlo
Parliamo di etichetta. In Alto Adige il buon cibo è di casa. Ma altrettanto importante è l’etichetta a tavola. Ed ecco che incontriamo subito una disciplina assai ardua: mangiare i canederli. Consiglio n. 1: ad un alto atesino non passerebbe nemmeno per l’anticamera del cervello di tagliare un canederlo con il coltello. I canederli vanno divisi con la forchetta. Perché? Perché soltanto così chi lo ha preparato saprà che il canederlo è come deve essere: soffice. Tagliare un canederlo con il coltello significherebbe che è troppo duro e sarebbe come offendere chi sta a i fornelli. Quindi, siate accorti e lasciate il coltello al suo posto. Anzi, non degnatelo nemmeno di uno sguardo!
La figuraccia dello speck
No, no e ancora no. La parte bianca dello speck alto atesino non va assolutamente tolta! Di norma lo speck si compone per 2/3 di carne rossa e per e per 1/3 di grasso. Ed è proprio così che va mangiato. Perché soltanto da questa unione nasce il suo sapore inconfondibile. Il nostro consiglio n. 2: chiedete un coltello molto affilato e passerete per un vero intenditore. Lo speck, infatti, va sempre tagliato sottilissimo. E servito con il tipico pane croccante alla segale e un bicchiere di rosso made in Alto Adige. Alla salute!