La sorgente veniva utilizzata nel bagno rustico Bagni di Stava che dal 1695 aveva uno stabilimento per bagni. Le due guerre mondiali incisero molto sull'attività del bagno che proseguì però fino alla fine del XX sec. Il vecchio albergo dei bagni venne demolito nel 2001 e al suo posto venne costruito un edificio moderno. L'analisi ha indicato quest'acqua come leggermente sulfurea, fluorata e iodata con tracce di bromo, arsenico, boro, litio, bario, uranio e molibdeno. Viene classificata come leggermente mineralizzata (conducibilità 420 µS/cm); la temperatura dell'acqua alla sorgente è di 13°C.
L'acqua racconta
L’acqua ci racconta la sua storia. Le sue proprietà caratteristiche rispecchiano la roccia attraverso la quale essa scorre. Per questo é stato scelto di far scorrere l’acqua su una pietra sagomata, un scisto che con altre rocce costituisce il bacino imbrifero della sorgente “Bagni di Stava”. La pietra naturale, durevole e varia é unica e preziosa come l’acqua che da essa sgorga. L‘acqua scaturisce dalla roccia affiorante ad oltre due metri sotto il piano di campagna. Il terreno poco permeabile, costituito da limo ed argilla, depositato in questa zona paludosa, funge da sbarramento allo sbocco. Per poter condurre l‘acqua sino allo stabilimento, situato ca. 100 metri a monte della sorgente, la captazione è stata costruita mediante un pozzetto che permette l‘innalzamento del pelo libero dell‘acqua oltre il piano campagna e quindi il raggiungimento di posizioni situate oltre 2 m più in alto della vera e propria sorgente di fessura. L’acqua di “Bagni di Stava” dà origine ad incrostazioni tipiche di colore rosso; infatti quando il ferro (Fe II) disciolto nell’acqua viene a contatto con l’ossigeno contenuto nell’aria, diventa idrossido di ferro (Fe III) di colore rosso, il quale si deposita perché meno solubile.
L'acqua scorre
L’acqua sgorga dalla pietra sagomata e percorre l’Oasi della quiete, irriga la vegetazione tipica del luogo, alimenta il piccolo stagno per poi trovare la sua strada defluendo nel Fiume Adige fino al mare, proprio come nel ciclo naturale dell’acqua. In esso infatti l’acqua delle precipitazioni atmosferiche penetra nel terreno e nelle fessure delle rocce, arricchendosi degli elementi in esse presenti per poi sgorgare nuovamente alla sorgente, defluire ed evaporare, ritornando infine sotto forma di pioggia. All’interno di questo ciclo, l’uomo la può utilizzare, ma essa tornerà sempre a far parte del sistema perché: l’acqua scorre, non si può possedere; essa é fonte di vita per l’umanità, le piante e gli animali; é un bene prezioso, ancora di più se si tratta di acqua con caratteristiche chimiche particolari.
L'acqua agisce
L’acqua dello stabilimento per bagni noto dal 1695 con il nome “Kochelmoß” viene descritta come “…acqua sulfurea dalle grandi capacità curative”. Essa veniva usata per la cura di disturbi della circolazione, reumatismi, disturbi addominali ed urologici, malattie del metabilismo e come rimedio a debolezza e disturbi allo stomaco. Le analisi di laboratorio la descrivono acqua come leggermente sulfurea, fluorata e iodata con tracce di boro, litio, bario, uranio, bromo, arsenico e molibdeno. Le analisi batteriologiche sono conformi alla normativa per le acque potabili, chimicamente si registrano superamenti dei valori di fluoro, ferro, manganese ed arsenico. L‘Oasi della quiete è stata realizzata nel 2012.
Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima