Lana, 1664
La storia narra che la prima pietra è stata posata. Tra qualche anno, quando i lavori di costruzione saranno terminati, i frati dell’Ordine dei Cappuccini di Lana avranno finalmente una chiesa – consacrata a Sant’Anna e San Giacomo – dove pregare, una cantoria dove cantare, un convento dove vivere, un giardino dove coltivare i frutti aromatici della terra e una biblioteca dove leggere e studiare. Pregare, cantare, coltivare, studiare, ma anche e soprattutto prendersi cura degli altri: queste le fondamentali vocazioni di questi frati buoni, da allora parte integrante della comunità di Lana e dei suoi dintorni. Coi sandali ai piedi e avvolti nelle loro tonache marroni con cappuccio a punta e cintura in corda, possiamo immaginarli mentre, di secolo in secolo, trascorrono le ore in questo luogo mistico e tranquillo nel cuore di Lana, assecondando lo scorrere del tempo e delle stagioni, immersi nella purezza della vita semplice e contemplativa. Nella loro biblioteca, erano (e ancora sono) custoditi circa 12.000 testi, tra cui undici preziosi incunaboli – gli straordinari primi libri stampati della storia dell’editoria, con la certosina tecnica dei caratteri mobili. Un patrimonio straordinario, custodito con cura e dedizione, nel corso dei secoli. Nel loro convento, fin dalla sua costruzione più di 400 anni fa, hanno sempre trovato spazio, tempo e mani generose, tutti coloro che – abitanti del posto o pellegrini – cercavano riparo, sostegno e aiuto. Nel loro ampio e pacifico giardino circondato dalle antiche mura, crescevano rigogliose – e lo fanno tutt’oggi – le tante varietà di piante ed erbe che da centinaia di anni questi monaci laboriosi hanno coltivato e accudito, facendo della vita meditativa un momento di profondo legame con gli elementi della natura.