Così devono aver pensato i monaci della Certosa di Allerengelberg, quando hanno scelto
Marlengo, con il suo clima mediterraneo e i suoi vigneti soleggiati – dove le uve venivano pressate già nel XIII secolo – come luogo perfetto per produrre i loro vini. I certosini, già proprietari del maso Goidner, fecero costruire la
Roggia di Marlengo per irrigare i vigneti. Ancora oggi, la roggia bagna circa 300 ettari di terreno coltivato.
Le rogge sono un fenomeno tipico locale, soprattutto nei dintorni di Merano. Serpeggiano per chilometri lungo le creste di montagna, trasportando acqua anche nei masi più remoti. Oggi diverse rogge segnano il percorso di molti sentieri escursionistici. Il sentiero della roggia di Marlengo – con i suoi 12 chilometri di estensione – è il più lungo dell'Alto Adige e incredibilmente bello: si estende da Tel a Lana, passando per vigneti, meleti e castagneti, alternando boschi ombrosi e ampie vedute sulla conca di Merano e sul Gruppo del Tessa. È piacevole camminare lungo questo storico corso d'acqua, la leggera corrente ha una dinamica tutta sua e quando i bambini, in estate, inseguono i flutti spumeggiante, si può stare tranquilli che il sentiero è nei paraggi.